26 Febbraio 2025 - Giorno 6
Rio De Janeiro, Brasile, 16.00 ora locale
Oggi visita a due dei simboli di Rio e del Brasile: il Pan di Zucchero e il Cristo Redentore. Non esiste rappresentazione di Rio e del Brasile che non riporti da qualche parte il profilo dei due paraboloidi di roccia del Pan Di Zucchero o la grande statua di Gesù che con lo sguardo benevolo e le braccia aperte dall'alto veglia sui carioca.
La cosa più notevole di entrambi i luoghi, oltre alla loro importanza simbolica, è la vista sulla baia, sulle spiagge e sulla città. Le navi alla fonda davanti al ponte più lungo del Sud America che unisce le due parti della città, il gioco delle aree urbanizzate, divise tra i palazzoni e le favelas, con i picchi di roccia scura e la vegetazione tropicale.
Bello, davvero bello.

- Vista della Spiaggia Rossa e di Copacabana dal Pan di Zucchero -

- Il Pan di Zucchero visto dalla strada che sale al Cristo Redentore –

- Il Cristo Redentore che dal 1932 veglia sulla città di Rio di Janeiro. La statua, alta 30 metri a cui si aggiungono 8 metri di basamento, è costruita in calcestruzzo ricoperto da piastrelline di pietra saponaria -
Spiaggia di Ipanema, Rio De Janeiro, 19.00 ora locale
Eccola finalmente la spiaggia di Ipanema famosa, soprattutto, per le ciabatte. Come funziona? Qui non esistono i cosiddetti "stabilimenti balneari", la spiaggia è tutta libera. Si passeggia sul lungomare che è rialzato di un paio di metri rispetto alla spiaggia e, mentre si cerca il posto adatto, si viene chiamati dai noleggiatori di ombrelloni che, ad un prezzo ragionevole, offrono ombrelloni e sedie sdraio.
Non so se c'è dietro un racket degli ombrelloni che organizza il tutto o semplicemente i vari noleggiatori si accontentano dei clienti che hanno, in ogni caso non ci sono risse per accaparrarsi i clienti. Non ho poi capito se è una regola, un accordo non scritto o l'atteggiamento corretto da tenere di fronte ad un oceano che è tutto tranne che tranquillo, tra gli ombrelloni e il mare viene lasciata un'ampia fascia di bagnasciuga nella quale passeggiano e corrono avanti indietro quelli che fermi al sole non ci sanno stare.
La spiaggia è relativamente pulita, più pulita di tutte le spiagge libere in Italia. Chiedo e mi dicono che sono gli stessi venditori ambulanti a raccogliere i resti delle loro vendite e che ogni mattina c'è un servizio municipale che si occupa di ripassare la spiaggia e portare via lo sporco. Non c'è raccolta differenziata, se non quella fatta da chi raccoglie lattine e bottiglie di vetro e di plastica per racimolare qualche Real. La sabbia è meravigliosa, mi spiace solo non avere qualche bambino piccolo a cui fare un castello.
Il mare è decisamente freddo. L'acqua è trasparente e verde a causa di minuscole alghe in sospensione. La risacca delle onde è profonda e, anche a me che sono un nuotatore esperto, mette un po' di paura. Puccio i piedi e non so se tuffarmi o no, dubbio che scompare alla prima onda, non ho saputo resistere un minuto e mi sono buttato.
La spiaggia è un via vai di venditori ambulanti e di sicuro non si rischia di rimanere senza provviste. Facciamo un aperitivo a base di gamberetti e caipirinha. Io, non essendo un amante del sea food, punto decisamente sulla caipirinha.
Ad un certo punto un tizio alza un po' troppo la voce e in pochi minuti la polizia arriva armata di tutto punto, inclusi lunghi manganelli, e tutti si tranquillizzano subito. Effettivamente la presenza della polizia si fa sentire e, probabilmente, in un posto come questo dove il livello di violenza è alto, probabilmente il controllo costante della polizia è l'unico modo per garantire la sicurezza.

- La spiaggia di Ipanema –

- La spiaggia di Ipanema al tramonto -
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