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Schiavone, Aldo

Sinistra!

Un manifesto

Einaudi

323 - Partiti politici e movimenti


Citazioni:

  • Stare a sinistra questo innanzitutto significa, oggi: riconquistare alla politica lo spazio e il consenso perduti, ridarle sovranità, e con quest'ultima restituirle etica e conoscenza. Garantirle finalmente un orizzonte all'altezza dei problemi e delle opportunità che abbiamo di fronte. (p. 53)
  • Perché nel pieno riconoscimento - politico, etico, giuridico - del "comune umano" come soggetto globale c'è la sola prospettiva di salvezza per l'intero pianeta. (p. 77)
  • Rispetto al paese che c'era quando la sinistra aveva ancora un pensiero, l'Italia di oggi è molto cambiata. Diversa la composizione sociale, molto più disaggregata di una volta, sia pure all'interno di nuove disomogenee macropolarità, caratterizzate solo dall'appartenenza a comuni fasce di reddito. Da un lato elite relativamente ristrette, sebbene in continuo incremento, a loro volta con una definita formazione piramidale al loro interno. Dall'altra una massa sempre più indistinta, riunita solo nella sua tendenziale discesa verso il basso, ed esposta, al minimo inciampo, a cadute vertiginose, oltre la soglia di una dignità sociale che si riteneva acquisita per sempre. E ancora più in giù una fascia drammaticamente estesa di cittadini e di immigrati di ultima generazione che lotta ogni giorno per sopravvivere - una condizione che credevamo di esserci messa definitivamente dietro alla spalle: per la quale l'esclusione è l'unica forma di socialità consentita. (p. 97)
  • Italiani non si è per sangue né per terra (e quale sangue, poi: quello dei mille incroci di cui siamo figli? E quale terra: quella che ci frana addosso ogni giorno dalle nostre montagne?) Italiani lo si è per scelta, per formazione, per cultura e per impegno civile. Per la storia che si è capaci di ricapitolare dentro sé stessi; lo si è per passione e per cura dei luoghi; per la qualità dei rapporti e dei vincoli che sappiamo costruire. L'italianità si difende parlandone al meglio la lingua, tra le più belle e ricche del pianeta: facendo passare attraverso di essa, con il nostro lavoro, nuovi pensieri, nuova conoscenza e nuova bellezza, all'altezza di ciò che essa ha espresso nel passato. Si difende proteggendo dallo scempio dell'incuria e della speculazione il nostro intero territorio, centimetro per centimetro. "Rammendando", come di dice oggi, a una a una le periferie delle nostre città. Valorizzando l'unità del Paese, che è qualcosa di molto più antico e presente nel nostro tessuto mentale rispetto all'unità dello Stato. Se chiamiamo tutto questo "nazione" commettiamo un errore storico grave; perché tutto questo, nella storia d'Italia, viene assai prima ed è molto più profondo, di quell'idea, che è arrivata dopo, e si è prestata a riempirsi in più occasioni di contenuti che oggi ci ripugnano - suprematismo, razzismo, un terribile amore per la guerra - come altrove in Europa. Ma se si vuole, si può anche usare quell'espressione. Basta intendersi, e non scambiare, con le parole, i concetti. (p. 101)
  • Si rende in tale modo possibile la formazione, intorno ad una serie definita di beni indispensabili, di spazi di condivisione che aggregano isole di eguaglianza nel mare delle differenze indotte dalla natura e dalla società. Contesti nei quali le soggettività individuali provvisoriamente svaniscono rispetto al peso dell'umano in quanto tale, nella sua universale indeterminazione. Chi entra in contatto con queste isole di de-soggettivazione, e mantiene valore solo in quanto frammento, singolo ma indistinguibile, nella totalità dell'umano. (p. 117)
  • La quantità di lavoro da destinare al mercato tenderà sempre più a ridursi, perché una parte sempre maggiore sarà sostituita dalla tecnica, e questo renderà disponibile per scopi diversi una quota sempre maggiore di energia psicofica umana. (p. 121)
  • Dovremo essere capaci di proiettare la democrazia oltre gli Stati: proiettandola in una dimensione pubblica mondiale, per fronteggiare in maniera adeguata l'immane dimensione privata dell'economia tecnocapitalistica. Una tappa fondamentale di questo passaggio sarà ridare quel potere costituente all'ida d'Europa e alle sue istituzioni cui ci siamo fià riferiti, senza di cui sarà impossibile guardare con speranza al nostro futuro. (p. 125)

  • Partito Democratico

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    Data Acquisizione: 01/08/2023

    Anno prima edizione: 2023

    Anno stampa: 2023

    Pagine: 126

    Lingua: ITA


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